Mirror's Edge
A cura di
Mariano "Tyler Durden" Adamo, pubblicata il
06/11/2008 <div class="text">
Voi che vagate per la città non riuscite a distinguere la verità. Ogni
giorno vi vengono propinate informazioni su informazioni, tutte bugie.
Il controllo sulle menti degli stolti è completo, perfetto ed
invisibile. Nessuno immagina quante siano le menzogne, sono tutti presi
dalla loro vita tranquilla, dalla pulizia e dall’ordine. Le strade sono
state ripulite da ogni sorta di crimine, ladri e scippatori sono solo
un mero ricordo, adesso per le forze dell'ordine i malviventi siamo
noi, i runner. Non siamo né eroi né cattivi, siamo solo un tramite, un
veicolo che ci porterà in un mondo migliore, vero, vivo. Dall’alto di
questo grattacielo vedo tutta la città, nascosta dietro uno specchio di
bugie la verità è li da qualche parte, ed io la riporterò alla luce.
Mirror’s Edge è ambientato in una metropoli in un probabile futuro, in
cui ogni cosa è monitorata dagli enti governativi. La vita è
tranquilla, monotona e perfetta, la libertà è solo un concetto
apparente, un sistema di libero arbitrio controllato da chi è al
potere. Quasi a preventivare una sorta di dittatura fantasma, gli
sceneggiatori hanno messo in piedi un mondo la cui società potrebbe non
distaccarsi molto dal nostro futuro prossimo. L’idea non è quella di
lanciare un segnale d’allarme, nessuna pubblicità nascosta, lo scopo
è puramente ludico. Per creare un legame emotivo col giocatore si cerca
di renderlo partecipe di un'avventura le cui motivazioni ideologiche
possono davvero incontrare i sentimenti che si nascondo dietro il
banale utilizzo di un controller. Sarà Feith a veicolare le nostre
sensazioni, la gentil donzella dai tratti orientali è una runner, una
sorta di delivery-boy del nuovo millennio. Visto il rigido sistema di
controllo, le nostre consegne dovranno avvenire nel minor tempo
possibile e soprattutto senza essere visti.
I runner non sono supereroi, ma tra le doti che possono vantare c’è una
abilità straordinaria nel parkour e doti atletiche invidiabili a tutti
i contendenti delle varie discipline olimpiche. Durante le nostre corse
saranno proprio queste abilità a farci uscire indenni dai pericoli
cittadini.
Moto Rettilineo UniformeSe l’immersione nel gioco è filtrata da una storia avvincente ed
emotiva, anche pad alla mano si cerca di teletrasportare il giocatore
all’interno del gioco. La realtà in questo ci vincola a tenere i piedi
saldi per terra, per cui l’unico sistema possibile è quello di
bypassare la sensorialità del giocatore attraverso un processo di
stimoli audiovisivi studiati per l’occorrenza. I canoni standard degli
FPS prevedono un inquadratura che verosimilmente ci permette di vedere
con gli occhi del nostro alter-ego virtuale, i
ragazzi di DICE hanno
cercato di superare quest’aspetto per creare una maggiore immersione.
Il Full Body Experience è appunto la scelta fatta dagli sviluppatori
per creare una sinergia tra videogiocatore e l'azione sullo
schermo.
Tramite un inquadratura dinamica la telecamera segue ogni movimento del
corpo allo scopo di proiettare ancora di più in prima persona il
giocatore. Le braccia che solitamente vediamo impugnare un’arma sono qui nude ma accompagnate
da tutti i movimenti del corpo, per un'esperienza totale, in cui ogni
singolo passo si riflette su chi gioca.
I movimenti quindi sono alla base del gameplay, ed è per questo che i
controlli sono stati scelti con cura. Tramite i tasti dorsali posti
sulla sinistra, si avrà la padronanza di base del salto e della
scivolata. Il tutto per avere un controllo in senso verticale della
protagonista, il resto dei comandi è piuttosto intuitivo: lo stick
analogico per gli spostamenti, un tasto per disarmare gli avversari,
uno per rallentare il tempo ed un altro per attaccare.
Le azioni possibili non vanno intese singolarmente, il concetto alla
base del gameplay stesso è quello di considerare ogni movimento
inscindibile dall’altro. Portare avanti una missione è come seguire un
flusso continuo, un cammino, un viaggio. Durante le nostre peripezie
sui tetti della metropoli, le attitudini atletiche della protagonista
si mostrano in una miriade di possibili azioni. Ogni sporgenza è un
appiglio, ogni tubatura può essere scalata o usata per scendere. Il
sistema di salto è davvero realistico, sia perché implementa la
rincorsa in maniera egregia sia perché può essere accompagnata da
movimenti secondari, come portare le gambe al petto o scivolare una
volta atterrati. Gli ostacoli, i salti, e tutti gli impedimenti che
potrebbero intralciare il nostro cammino non sono altro che una via
dello stesso, pur osservando uno scenario complesso le ambientazioni
metaforicamente devono essere intese come un rettilineo. Questa visione
di gioco apparentemente potrebbe sembrare troppo costruita e senza
margini di errore, invece sono molte le situazioni possibili e non
sempre verrà richiesto un controllo perfetto, che comunque andrà
affinato col tempo. Gli scenari del gioco possono spaventare a causa
della difficoltà ad orientarsi, per cui tutti gli elementi importanti
sono segnalati con un colore rosso acceso. Il giocatore dovrà
semplicemente seguire il percorso che nelle prime fasi di gioco gli
viene mostrato. Quando l’esperienza accumulata sarà tale da avere una
padronanza dell’
ambiente perfetta, questi segni incominceranno a
scomparire. Durante lo svolgimento del gioco si riuscirà quindi ad
imparare a riconoscere i punti esatti per proseguire, in quest’ottica
lo scenario è parte integrante del gioco. I paesaggi messi a
disposizione possono essere intesi come enormi puzzle da eseguire, dove
sarà il nostro corpo stesso ad essere la chiave di volta per andare
avanti.
I combattimenti in genere andranno evitati, i nemici non saranno
bersagli da colpire ma faranno parte degli ostacoli da evitare. Quando
la situazione lo richiede, andranno affrontati a viso aperto, è
preferibile disarmarli e metterli al tappeto piuttosto che sparare. Le
armi ovviamente non mancheranno, ma con un realismo davvero
impressionante i movimenti ne risulteranno notevolmente compromessi.
Una semplice pistola influenzerà negativamente i nostri balzi, per cui
non ci aspettiamo intense sparatorie in questo titolo.
Cosa vediamo nello specchio?La prima prova diretta con Mirror’s Edge ci ha lasciato a bocca aperta
per la sua realizzazione tecnica, gli scenari sono davvero ben curati e
realistici. Il taglio artistico che si è dato alle ambientazioni,
riproduce fedelmente la società che fa da sfondo alla vicende. Panorami
asettici ci accompagneranno per tutto il gioco, seppur stilisticamente
apprezzata questa mancanza di dettagli ed elementi accessori crea
comunque una sorta di amaro in bocca. Le ombre e gli effetti
particellari contribuiscono alla resa grafica del titolo, che nel quadro
generale non si perde in esercizi di stile e leziosismi inutili. Vista
la bontà del motore grafico magari si poteva aggiungere qualche
elemento in più nei livelli. I personaggi sono leggermente sottotono
rispetto al resto del comparto tecnico, purtroppo non ci è dato sapere
quanto la demo riproduca fedelmente il prodotto finale. In ogni caso
quanto visto finora fa sicuramente ben sperare per la release
definitiva del gioco. Sul comparto sonoro non c’è molto da dire, visto
che non si è potuto analizzare molto questo aspetto. Gli effetti sonori
appaiono comunque già di buon livello, così come il doppiaggio italiano
piuttosto credibile e ben integrato nel gioco.
Grattacielo o Bassifondi?La prova fatta ha mostrato aspetti davvero interessanti del nuovo
titolo Electronic Arts. Il gameplay riesce a colpire e stimolare il
giocatore, frutto di una scelta coraggiosa e interessante. Le
innovazioni non mancheranno, è innegabile affermare che davanti ai
nostri occhi c’è un prodotto atipico e che potrebbe allo stesso modo risultare vincente
o perdente al momento del suo rilascio. Infatti non mancano le perplessità, uno
stile di gioco come questo potrebbe stancare in fretta. Difficile
giudicare a priori, ma quello che ci incuriosisce e che in parte
temiamo potrebbe essere il fattore ripetitività. Ciò non toglie che
siamo davanti ad un prodotto che sicuramente farà parlare di sé, nel
bene o nel male. Interessante è la presenza di sfide a tempo online, in
cui terminare tratti di gioco nel minore tempo possibile per poi confrontarsi con amici e giocatori di tutto il globo. Aspettiamo quindi con ansia Mirror’s Edge sia per l’enorme valore
tecnico ma soprattutto per le sensazioni che riescirà (o proverà) a darci.