[Recensione]Mirror's Edge[PS3]

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    CITAZIONE (Glalie @ 13/11/2008, 18:53)
    Mirror's Edge

    A cura di Mariano "Tyler Durden" Adamo, pubblicata il 06/11/2008




    <div class="text">

    Voi che vagate per la città non riuscite a distinguere la verità. Ogni
    giorno vi vengono propinate informazioni su informazioni, tutte bugie.
    Il controllo sulle menti degli stolti è completo, perfetto ed
    invisibile. Nessuno immagina quante siano le menzogne, sono tutti presi
    dalla loro vita tranquilla, dalla pulizia e dall’ordine. Le strade sono
    state ripulite da ogni sorta di crimine, ladri e scippatori sono solo
    un mero ricordo, adesso per le forze dell'ordine i malviventi siamo
    noi, i runner. Non siamo né eroi né cattivi, siamo solo un tramite, un
    veicolo che ci porterà in un mondo migliore, vero, vivo. Dall’alto di
    questo grattacielo vedo tutta la città, nascosta dietro uno specchio di
    bugie la verità è li da qualche parte, ed io la riporterò alla luce.



    Mirror’s Edge è ambientato in una metropoli in un probabile futuro, in
    cui ogni cosa è monitorata dagli enti governativi. La vita è
    tranquilla, monotona e perfetta, la libertà è solo un concetto
    apparente, un sistema di libero arbitrio controllato da chi è al
    potere. Quasi a preventivare una sorta di dittatura fantasma, gli
    sceneggiatori hanno messo in piedi un mondo la cui società potrebbe non
    distaccarsi molto dal nostro futuro prossimo. L’idea non è quella di
    lanciare un segnale d’allarme, nessuna pubblicità nascosta, lo scopo
    è puramente ludico. Per creare un legame emotivo col giocatore si cerca
    di renderlo partecipe di un'avventura le cui motivazioni ideologiche
    possono davvero incontrare i sentimenti che si nascondo dietro il
    banale utilizzo di un controller. Sarà Feith a veicolare le nostre
    sensazioni, la gentil donzella dai tratti orientali è una runner, una
    sorta di delivery-boy del nuovo millennio. Visto il rigido sistema di
    controllo, le nostre consegne dovranno avvenire nel minor tempo
    possibile e soprattutto senza essere visti.

    I runner non sono supereroi, ma tra le doti che possono vantare c’è una
    abilità straordinaria nel parkour e doti atletiche invidiabili a tutti
    i contendenti delle varie discipline olimpiche. Durante le nostre corse
    saranno proprio queste abilità a farci uscire indenni dai pericoli
    cittadini.




    Moto Rettilineo Uniforme



    Se l’immersione nel gioco è filtrata da una storia avvincente ed
    emotiva, anche pad alla mano si cerca di teletrasportare il giocatore
    all’interno del gioco. La realtà in questo ci vincola a tenere i piedi
    saldi per terra, per cui l’unico sistema possibile è quello di
    bypassare la sensorialità del giocatore attraverso un processo di
    stimoli audiovisivi studiati per l’occorrenza. I canoni standard degli
    FPS prevedono un inquadratura che verosimilmente ci permette di vedere
    con gli occhi del nostro alter-ego virtuale, i ragazzi di DICE hanno
    cercato di superare quest’aspetto per creare una maggiore immersione.
    Il Full Body Experience è appunto la scelta fatta dagli sviluppatori
    per creare una sinergia tra videogiocatore e l'azione sullo schermo.
    Tramite un inquadratura dinamica la telecamera segue ogni movimento del
    corpo allo scopo di proiettare ancora di più in prima persona il
    giocatore. Le braccia che solitamente vediamo impugnare un’arma sono qui nude ma accompagnate
    da tutti i movimenti del corpo, per un'esperienza totale, in cui ogni
    singolo passo si riflette su chi gioca.


    I movimenti quindi sono alla base del gameplay, ed è per questo che i
    controlli sono stati scelti con cura. Tramite i tasti dorsali posti
    sulla sinistra, si avrà la padronanza di base del salto e della
    scivolata. Il tutto per avere un controllo in senso verticale della
    protagonista, il resto dei comandi è piuttosto intuitivo: lo stick
    analogico per gli spostamenti, un tasto per disarmare gli avversari,
    uno per rallentare il tempo ed un altro per attaccare.

    Le azioni possibili non vanno intese singolarmente, il concetto alla
    base del gameplay stesso è quello di considerare ogni movimento
    inscindibile dall’altro. Portare avanti una missione è come seguire un
    flusso continuo, un cammino, un viaggio. Durante le nostre peripezie
    sui tetti della metropoli, le attitudini atletiche della protagonista
    si mostrano in una miriade di possibili azioni. Ogni sporgenza è un
    appiglio, ogni tubatura può essere scalata o usata per scendere. Il
    sistema di salto è davvero realistico, sia perché implementa la
    rincorsa in maniera egregia sia perché può essere accompagnata da
    movimenti secondari, come portare le gambe al petto o scivolare una
    volta atterrati. Gli ostacoli, i salti, e tutti gli impedimenti che
    potrebbero intralciare il nostro cammino non sono altro che una via
    dello stesso, pur osservando uno scenario complesso le ambientazioni
    metaforicamente devono essere intese come un rettilineo. Questa visione
    di gioco apparentemente potrebbe sembrare troppo costruita e senza
    margini di errore, invece sono molte le situazioni possibili e non
    sempre verrà richiesto un controllo perfetto, che comunque andrà
    affinato col tempo. Gli scenari del gioco possono spaventare a causa
    della difficoltà ad orientarsi, per cui tutti gli elementi importanti
    sono segnalati con un colore rosso acceso. Il giocatore dovrà
    semplicemente seguire il percorso che nelle prime fasi di gioco gli
    viene mostrato. Quando l’esperienza accumulata sarà tale da avere una
    padronanza dell’ambiente perfetta, questi segni incominceranno a
    scomparire. Durante lo svolgimento del gioco si riuscirà quindi ad
    imparare a riconoscere i punti esatti per proseguire, in quest’ottica
    lo scenario è parte integrante del gioco. I paesaggi messi a
    disposizione possono essere intesi come enormi puzzle da eseguire, dove
    sarà il nostro corpo stesso ad essere la chiave di volta per andare
    avanti.

    I combattimenti in genere andranno evitati, i nemici non saranno
    bersagli da colpire ma faranno parte degli ostacoli da evitare. Quando
    la situazione lo richiede, andranno affrontati a viso aperto, è
    preferibile disarmarli e metterli al tappeto piuttosto che sparare. Le
    armi ovviamente non mancheranno, ma con un realismo davvero
    impressionante i movimenti ne risulteranno notevolmente compromessi.
    Una semplice pistola influenzerà negativamente i nostri balzi, per cui
    non ci aspettiamo intense sparatorie in questo titolo.




    Cosa vediamo nello specchio?



    La prima prova diretta con Mirror’s Edge ci ha lasciato a bocca aperta
    per la sua realizzazione tecnica, gli scenari sono davvero ben curati e
    realistici. Il taglio artistico che si è dato alle ambientazioni,
    riproduce fedelmente la società che fa da sfondo alla vicende. Panorami
    asettici ci accompagneranno per tutto il gioco, seppur stilisticamente
    apprezzata questa mancanza di dettagli ed elementi accessori crea
    comunque una sorta di amaro in bocca. Le ombre e gli effetti
    particellari contribuiscono alla resa grafica del titolo, che nel quadro
    generale non si perde in esercizi di stile e leziosismi inutili. Vista
    la bontà del motore grafico magari si poteva aggiungere qualche
    elemento in più nei livelli. I personaggi sono leggermente sottotono
    rispetto al resto del comparto tecnico, purtroppo non ci è dato sapere
    quanto la demo riproduca fedelmente il prodotto finale. In ogni caso
    quanto visto finora fa sicuramente ben sperare per la release
    definitiva del gioco. Sul comparto sonoro non c’è molto da dire, visto
    che non si è potuto analizzare molto questo aspetto. Gli effetti sonori
    appaiono comunque già di buon livello, così come il doppiaggio italiano
    piuttosto credibile e ben integrato nel gioco.




    Grattacielo o Bassifondi?




    La prova fatta ha mostrato aspetti davvero interessanti del nuovo
    titolo Electronic Arts. Il gameplay riesce a colpire e stimolare il
    giocatore, frutto di una scelta coraggiosa e interessante. Le
    innovazioni non mancheranno, è innegabile affermare che davanti ai
    nostri occhi c’è un prodotto atipico e che potrebbe allo stesso modo risultare vincente
    o perdente al momento del suo rilascio. Infatti non mancano le perplessità, uno
    stile di gioco come questo potrebbe stancare in fretta. Difficile
    giudicare a priori, ma quello che ci incuriosisce e che in parte
    temiamo potrebbe essere il fattore ripetitività. Ciò non toglie che
    siamo davanti ad un prodotto che sicuramente farà parlare di sé, nel
    bene o nel male. Interessante è la presenza di sfide a tempo online, in
    cui terminare tratti di gioco nel minore tempo possibile per poi confrontarsi con amici e giocatori di tutto il globo. Aspettiamo quindi con ansia Mirror’s Edge sia per l’enorme valore
    tecnico ma soprattutto per le sensazioni che riescirà (o proverà) a darci.



    Edited by Genio Dei Pokemon - 14/11/2008, 11:49
     
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