[Recensione]Colin McRae: DiRT[PS3]

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    Piattaforma: PS3 (Recensione Dirt Multipiattaforma qui)
    Produttore: Codemaster
    Sviluppatore: Codemaster
    Distributore: Halifax
    Genere: racing
    Età consigliata: 12+
    Supporto multiplayer: online
    Sito web di riferimento: http://it.codemasters.com/dirt/index2.php
    Data d'uscita: disponibile
    Altro: Risoluzione massima 720p; Spazio su Hard Disk - 1100kb
     


    E’ con un misto di tristezza e malinconia che inizio a scrivere questa recensione.
    Tristezza perché, come ormai tutti sapete, ci ha da poco lasciato Colin McRae, grande nome dell’automobilismo mondiale, vincitore di tantissime tappe e di un campionato mondiale Rally, il quale ha, nella sua purtroppo breve vita, aiutato questo sport ad acquisire maggiore popolarità, fino a diventare una delle categorie dell’automobilismo più seguite a livello mondiale. Lo scozzese ha inoltre dato vita ad una delle saghe di Rally “videoludico” più seguite di sempre: quella appunto che porta il suo nome.
    E qui subentra il secondo sentimento che sto provando in questi istanti: la malinconia. Eh si, ero ancora un “giovine” quando comprai il primo episodio di questa saga, Colin McRae Rally per PC, accompagnato da un fenomenale, a quei tempi, volante con force feedback. Era un gioco semplice quanto profondo e realistico per l’epoca, e lo ricordo con affetto tra tutti i titoli a cui ho giocato.
    La serie ha avuto certamente alti e bassi, ma ha sempre rappresentato un riferimento importante per ogni vero appassionato di Rally.
    DiRT è solo l’ultimo esponente di questa lunga serie, e potrebbe essere, vista l’improvvisa dipartita di Colin, veramente l’episodio finale. Codemaster, storica sviluppatrice di tutti gli episodi, ha affermato in un comunicato stampa di essere vicina alla famiglia di Colin, ma non ha confermato nè smentito l’interruzione definitiva della serie.
    Quindi, gustiamoci fino in fondo questo Dirt con un sorriso sulle labbra, e magari una lacrimuccia sulla guancia, pensando all’indimenticabile Colin.

    “Benvenuti a Colin McRae DiRT”.

    Così ci accoglie una voce davvero simpatica non appena inseriamo il Blu-Ray Disc dentro la nostra PS3. Una voce tranquilla, che ci mette subito a nostro agio, capace di spiegarci il funzionamento di ogni aspetto del gioco con una calma e una precisione inappuntabili. Il menù è abbastanza semplice e minimalista quanto profondo e pieno di tantissime opzioni: le principali modalità di gioco sono disposte una a fianco dell’altra e contrappongono eventi rapidi (Rally Mondo), con vetture e percorso decisi dal giocatore, a prove ben più lunghe e impegnative – ci riferiamo all’immancabile modalità Carriera, nella quale metteremo alla prova le proprie capacità di pilota in tutte le discipline offerte da DiRT (ne parlereremo più approfonditamente dopo), e al Campionato Rally, nel quale invece si affrontano solamente le classiche tappe di Rally, marchio di fabbrica della serie sin dal primo episodio.
    Affianco a queste modalità single player, si trova anche l’ormai immancabile (per un gioco next-gen) modalità Online, ma di questa ne riparliamo più tardi. Purtroppo, non si possono sfidare amici seduti sullo stesso divano, vista l’assenza di qualsivoglia modalità multiplayer offline. Un vero peccato, perché il potenziale per creare sfide avvincenti e divertenti c’era tutto.
    Una nota di merito, invece, va fatta alle statistiche, tante e molto particolari (è sempre interessante sapere quanto tempo siamo stati capaci di stare su due ruote soltanto!), che aiutano ad attenuare i – mai troppo lunghi- caricamenti prima di scendere in pista.
    A proposito, adesso scenderemo veramente in pista, perché di menu e statistiche, al vero pilota, non importa (quasi) nulla.

    Non solo Rally

    Come già detto precedentemente, in passato la serie di Colin è sempre stata il punto di riferimento per ogni amante del Rally videogiocato. Con DiRT, Codemaster ha deciso in parte di cambiare strada.
    La via scelta è quella dell’ampliamento della gamma di discipline automobilistiche a disposizione del giocatore, che raggiungono ora un numero totale di sei. Con l’intento di descriverle tutte brevemente, inizieremo dal Rally vero e proprio, che è rimasto invariato sin dall’esordio della serie Codemaster e che riprende direttamente le caratteristiche e le meccaniche del campionato reale: una gara contro il tempo, una sola macchina su un percorso irto di pericoli, spesso caratterizzato da superfici quali ghiaia e fango, in cui usare freno a mano e una sana dose di derapate diventa obbligatorio. In DiRT, le tappe rallystiche sono sicuramente la parte più curata: le ambientazioni in cui si svolgono le gare sono molto varie e ben caratterizzate (si passa da caldi deserti americani per arrivare a nebbiose foreste giapponesi) e l’adrenalina scorre sempre velocemente nel sangue, soprattutto attivando i danni e aumentando il livello di difficoltà.
    Esistono due varianti della modalità Rally classica, una chiamata Rally Raid e l’altra Hill Climb.
    La prima non è altro che una normale tappa di Rally, con la differenza che il giocatore non è solo, ma affiancato da diversi avversari. Hill Climb, invece, consiste in un percorso point-to-point (come le tappe rallystiche), dove lo scopo  è quello di raggiungere nel minor tempo possibile la cima di una montagna.
    Il Crossover, invece, consiste in sfide uno contro uno su percorsi brevi, di solito asfaltati, nei quali risulta fondamentale controllare l’avversario che corre e derapa nella corsia affianco, con l’intento di arrivare prima di lui al traguardo. Una disciplina molto impegnativa e, di conseguenza, appagante.
    Continuando nella carrellata di modalità, ci imbattiamo in un altro tipo di competizione, nella quale il giocatore dovrà sfidare altre vetture guidate dalla console: il Rallycross, una disciplina caratterizzata da circuiti che combinano elementi su strada ad altri su sterrato. Gare, anche queste, veramente avvincenti e ricche di azione, dove fare a sportellate con gli avversari è la norma.
    Infine il CORR (Championship Off-Road Racing), una disciplina molto diffusa in America, nella quale si sfidano parecchi piloti a bordo di potenti Buggy o imponenti Truck su circuiti pieni di fango e salti. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
    Parallelamente a questo interessante aumento di modalità, che porta questo titolo ad assomigliare, per certi versi, più alla serie Toca che ai vecchi CMR Rally, Codemaster ha deciso – giustamente- di aumentare anche il numero e il tipo di veicoli.
    Accanto alle classiche auto da Rally, come la Subaru Impreza, troviamo tantissimi altri veicoli, divisi in ben precise categorie: si va da leggeri buggy a pesantissimi camion, da auto “storiche” come la Lancia Delta a velocissimi prototipi. Per ogni categoria di veicoli bisogna applicare uno stile di guida radicalmente diverso dalle altre: con le auto da Rally vengono premiati coraggio e sangue freddo, mentre i camion richiedono una particolare attenzione e dolcezza di guida, visto che tendono a ribaltarsi spesso e volentieri.
    Queste due novità (per la serie), ovvero l’aumento delle modalità e il conseguente aumento del numero di veicoli, contribuiscono a fare di DiRT un titolo molto più digeribile per tutti, più vario e divertente.
    Un altro elemento che contribuisce – sebbene in misura inferiore- ad aumentare la varietà del gioco sono i tracciati, tanti e tutti particolareggiati, con una sola riserva: le gare “secondarie”, quali possono essere intese il Corr, il Crossover e il Rallycross, vantano un numero di piste decisamente inferiore a quello delle altre modalità. Una vera occasone sprecata, visto che questi tipi di gare sono tra le più appassionanti del gioco, proprio come una maggiore quantità di tracciati non avrebbe sicuramente guastato.
    Un'altra nota dolente è la modalità online. Essa risulta fin troppo limitata, con sole due modalità di gara, con l’aggravante di essere Rally e Hill Climb, ovvero le uniche due dove si è da soli e si combatte per il tempo migliore. Non vedrete perciò nessun avversario in pista, ma solo la classifica dei tempi a fine tappa. Una vera delusione anche perché, come detto all’inizio, il potenziale per divertirsi con amici, siano essi offline o online, c’era ed era necessario usarlo.
    Bene, ora è arrivato il momento di allacciarsi le cinture, stringersi il casco e calarsi nei panni del pilota.

    Arcade o Simulazione?

    La cosa che più sorprende nel giocare a DiRT è il non riuscire a capire se il titolo in questione sia di stampo arcade o simulativo. I due termini, di solito, si annullano a vicenda.
    Dopo una lunga “meditazione”, siamo arrivati alla conclusione che DiRT sia entrambi, o meglio un miscuglio ben riuscito dei due.
    Il lato arcade è sicuramente quello più evidente, quantomeno all’inizio del gioco. Il controllo della vettura su pista è abbastanza semplice, il freno si usa solo in alcune curve particolarmente difficili e risulta avere spesso una efficacia eccessiva, rallentando troppo velocemente la vettura che viaggia a centinaia di chilometri orari. Il sistema di danni, inoltre, risulta spesso fin troppo gentile. Questi “difetti”, se così li vogliamo chiamare, si riscontrano soprattutto al livello di difficoltà normale o inferiore.
    Ed è proprio dai livelli di difficoltà più alti che entra in gioco il lato simulativo: i danni adesso si pagano a caro prezzo, l’intelligenza artificiale degli avversari è molto reattiva, permettendo loro di compiere azioni come uscire dalla traiettoria per superare o di usare ogni mezzo per difendersi dal nostro attacco. Un’altra caratteristica evidente di questo lato simulativo sono le impostazioni della vettura nel pre-gara, nelle quali l’esperto guidatore passerà ore a modificare le tantissime opzioni di assetto, dalle sospensioni al carico aerodinamico, per poi vedere realmente il frutto del suo lavoro premiato in pista con prestazioni migliori rispetto alla vettura base.
    Questo miscuglio di arcade e simulazione fa di DiRT un titolo accessibile a tutti, compresi quelli che non sanno cos’è una derapata e quelli che sognano assetti da corsa anche di notte. Inoltre, la possibilità di cambiare livello di difficoltà prima di ogni competizione permette a chiunque di trovare la sfida giusta. E’ questo, secondo il nostro parere, il più grande pregio di DiRT.

    Il lato tecnico.

    Passando al lato tecnico, non si può non notare come il titolo Codemaster sia tra le produzioni graficamente più belle viste finora sull’ultima nata della grande famiglia Sony: i modelli delle auto sono molto particolareggiati e definiti e tendono ad accartocciarsi in maniera realistica in caso di incidente; la visuale da dentro il casco del pilota è, nonostante la sua ovvia scomodità, realizzata benissimo e divertente da usare; i paesaggi, specialmente quelli delle tappe Rally, sono anch’essi ben realizzati e caratterizzati. Si poteva fare forse qualcosa aggiungendo effetti grafici più realistici per il fango e la sabbia, ma l’impressione è che Codemaster abbia deciso di puntare più sulla visione complessiva e su un framerate stabile, piuttosto che su particolari come quelli descritti, lasciandoli volontariamente all’ancora più “DiRT” Motorstorm.
    Sul sonoro c’è poco da dire, visto che il rombo dei motori dei veicoli è praticamente l’unico rumore che si sente durante tutta la gara, senza contare la voce dell’inappuntabile copilota, pronto a fornirci ogni minimo dettaglio sul percorso sotto i nostri piedi (anzi, le nostre ruote!).
    La longevità, infine, si attesta su eccellenti livelli, con una lunga modalità carriera e decine di auto da comprare/sbloccare, che fanno dimenticare la magra modalità online.

    La fine della tappa.

    Siamo arrivati alla fine della nostra tappa, ed è ora di festeggiare la prima posizione appena conquistata. Eh si, perché DiRT è, attualmente, il miglior gioco di guida disponibile su Playstation 3. Lo sarà per molto? Lo sarà fino all’uscita di un certo signor Gran Turismo 5? Lo sarà anche dopo? Chi lo sa…
    Quel che sappiamo è che DiRT è un gioco dannatamente divertente e appassionante, consigliatissimo a chi ama i giochi di guida di qualsiasi genere.
    Aspettiamo con curiosità il seguito, nell’eventualità che Codemaster decida di continuare la serie senza il nome di Colin McRae, per vedere se i piccoli problemi di cui soffre questo titolo saranno definitivamente risolti.

     




    Edited by cerri the best - 26/11/2008, 18:16
     
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